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Il secondo anello della catena: gli anfibi
I primi ad abbandonare le acque (anche se non completamente) furono gli anfibi ed è con essi che inizia la storia del piede. E' infatti il piede pentadattilo degli anfibi ad essere ritenuto iI primo prototipo a meritare Ia denominazione di piede. Circa 300 milioni d'anni fa gli anfibi labirintodonti invasero la terra: fra questi c'era l'Ittiostega, di cui è stato ritrovato un fossile in giacimenti della Groenlandia. | Modello di piede primitivo (anfibio del triassico) 1) tibia, 2) perone, 3) tibiale, 4) intermedium, 5) fibulare, c) centrali, t) tarsali distali, AE) asse embriogenetico interessante il 4° raggio (sec. Watson) |
Scheletro di anfibio primitivo e schema dell'arto |
Si può notare come l'interlinea delle articolazioni del gomito e del ginocchio giacciano su un piano parallelo a quello individuato dalle cavità articolari dei cinti (glena e clotile) L'avambraccio e Ia gamba, come i segmenti terminali, sono disposti verticalmente: questi ultimi hanno l'asse maggiore disposto pressochè trasversalmente rispetto al tronco. Le escursioni articolari non hanno luogo tra zeugopodio ed autopodio (gamba e piede) ma nell'ambito del piede o, come direbbe Morton, in sede medio tarsica. Per avanzare gli era dunque necessario un grande dispendio di energie, a causa delle rotazioni trasversali degli arti e delle latero flessioni della colonna. Questo grave handicap presuppone il successivo passo evolutivo. |