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Febbraio 2005 |
Dr. Giovanni Pietro Casali - Medico di Medicina Generale e Specialista in Fisiatria Ghedi - Brescia |
STUDIO DELLA POSTURA: MEDICINA ALTERNATIVA? |
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Gli argomenti che riguardano la salute interessano moltissimo la gente e ognuno si sente in dovere di dispensare consigli in merito appena se ne presenta l'occasione. Se fa male la testa la scelta dello specialista cade sul neurologo;se il problema riguarda la gola il più competente risulta essere l'otorino; se invece si tratta di un problema respiratorio il pneumologo è certamente il più richiesto.
Provate a chiedere alla gente chi è lo specialista che si interessa della postura: non sanno che nome fare perchè non sanno di che cosa si tratta. Se cerchi di spiegare loro che la postura è l'equilibrio, ovvero la nostra capacità di interagire con l'ambiente che ci circonda, che è il nostro sistema antigravitario utilizzato per permetterci di camminare, correre,saltare,stare fermi sui due piedi, stare seduti,alzarci,le cose non cambiano, anzi hai creato ulteriore confusione. Se la stessa domanda la rivolgi a molti medici sortisci reazioni e risposte diverse:scetticismo da parte di alcuni,negazione del problema da parte di altri, enormi aspettative da parte di pochi più o meno sensibilizzati e competenti in materia. Ma allora perchè da innumerevoli anni di postura ne parlano soprattutto gli addetti ai lavori non medici?Tutta questa difficoltà di parlare di postura (o meglio,se ne parla spesso, ma senza che ne conseguano azioni incisive sia sul piano diagnostico oltre che clinico) sta nel peccato originale che la postura si porta inesorabilmente dietro : l’approccio multidisciplinare!
Troppi specialisti vedono il loro campo d'azione che intreccia rapporti, anche stretti, con la postura,ma se ne dimenticano o la ignorano, comunque non affrontano il problema anche perché, se volessero affrontarlo, dovrebbero dialogare ed interfacciarsi con altri specialisti del settore non medici e tutto questo è sempre da tutti auspicato, ma da pochi attuato . Ma cosa ha di così complicato in sè la postura per essere tanto importante e nello stesso tempo restare una scienza isolata e peregrina, relegata ad uso ed abuso di qualche cultore spesso non realmente specializzato, ma soltanto "praticone"? Per capire questo è necessario pensare ai danni connessi con patologie che interessano la postura e conoscere gli innumerevoli specialisti che di conseguenza la trattano.
Un soggetto con la scoliosi ha sicuramente avuto un rapporto negativo con la sua postura, con il suo schema corporeo e questo avviene soprattutto in età evolutiva perche' la postura si apprende dalla nascita in avanti.Così come gli uccelli devono imparare a volare e molti si schiantano a terra proprio nei primi tentativi, allo stesso modo il bambino impara a gattonare, poi si siede e poi verso il primo anno di età si alza sui due piedi e comincia ad avere un suo equilibrio, dapprima precario e via via più pronto e sicuro. Ma ecco il primo problema:il cammino è essenziale all’evoluzione della nostra specie, per cui impariamo a camminare con i soli mezzi che la natura ci ha messo a disposizione anche se accidentalmente una gamba è più corta dell’altra,costi quel che costi! Il bambino con la scoliosi ha trovato qualche elemento disturbante durante questo processo di apprendimento e di automatizzazione ed ha adottato dei compensi motori inconsci che sappiamo essere dannosi e dobbiamo tentare di rimuovere.Qui cominciano però i veri problemi:chi è lo specialista più competente per affrontare e risolvere una scoliosi giovanile? Il pediatra, l’ortopedico o il fisiatra? E se si presentano nell’età adulta problemi connessi con la postura come, ad esempio,i dolori delle articolazioni portanti, le vertigini o i dolori alle articolazioni temporo-mandibolari, di chi è la competenza? Come si vede chiaramente la postura, disgrazia sua, coinvolge troppi specialisti ed inoltre richiede specifiche competenze che l'Università per ora non è ancora in grado di dare e non lo sarà per molti anni ancora se questa metodica non assurgerà finalmente a dignità scientifica.
Per il momento l'atteggiamento imperante è quello di ignorare il problema o di rifiutare a priori qualsiasi tentativo attuato da singoli medici di ampliare i propri orizzonti conoscitivi sul problema, senza accorgersi che così facendo si lascia libero campo d'azione ad una agguerrita schiera di praticoni che, chi partendo dal basso (plantari) o chi partendo dall'alto (ginnastiche varie)la fa da padroni incontrastati in questo scenario.
La latitanza dei medici , in particolare dei medici medicina generale( mmg. ) costituisce un grosso problema per la medicina moderna. Non è ammissibile che un mmg. ignori completamente i danni articolari cronici indotti in un soggetto da un'alterata postura.Un ginocchio che duole da anni,che è stato indagato più volte con TAC e Risonanze Magnetiche, controllato in artroscopia,infiltrato con cortisone ,che continua, nonostante tutte le assicurazioni tranquillizzanti degli specialisti del settore, a far male ed impedisce le più elementari attivita’ fisiche di svago, può essere un ginocchio che soffre anche di problemi posturali.Un rachide,esplorato in ogni sua parte con metodiche piu’ o meno innocue alla ricerca delle famigerate ernie del disco che,anche se esistono, possono essere del tutto silenti o non aggredibili chirurgicamente, non potrebbe essere l’ennesima vittima della postura? Ma allora cosa può rispondere un mmg.ad un suo paziente che gli chiede:"Dottore,non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di farmi operare come mi ha consigliato l’ortopedico , mi suggerisca qualche altra soluzione possibile per frenare l’avanzare della mia artrosi e per togliermi i dolori!". Se la mentalità comune della gente, ormai fatalmente accettata anche dalla maggior parte dei medici, è quella di volere una diagnostica super raffinata e super costosa a fronte di soluzioni terapeutiche spesso attendiste ,se non banali, penso che sia maturo il momento per una crescita culturale del mmg.su queste problematiche.Così come per identificare un iperteso è sufficiente misurargli qualche volta la pressione (non serve certamente fargli un ecodoppler cardiaco di prima istanza),allo stesso modo è sufficiente essere sensibilizzati ad osservare il paziente, possibilmente in mutande, facendogli fare qualche passo , valutando anche l'escursione articolare degli arti e della schiena, ed ecco che, come d’incanto, si presenta sotto i nostri occhi tutto ciò che di negativo l’alterazione posturale ha determinato: il danno artrosico! E non è solo una questione di sovrappeso , infatti l’artrosi si accanisce anche sui soggetti normali.Penso che sia giunta l’ora di affrontare le problematiche artrosiche non più a “pezzettini”,a settori come capita oggi, ma con spirito olistico ,globale, ergonomico ed in questo lo studio della postura ci può essere di insostituibile aiuto.La Postura quindi ha tutti i requisiti per diventare disciplina sia parasanitaria che medica con valenza universitaria . Bisogna però dare atto che molte medicine alternative (medicina manipolativa-chiropratica-agopuntura) si sono confrontate con i temi propri della posturologia già molto tempo prima che lo facesse la scienza medica ufficiale.Alcuni addetti ai lavori potrebbero obiettare che per diventare scienza una disciplina deve produrre dati scientifici validati,riproducibili…,purtroppo questo non può avvenire sempre nel campo della postura perché essa è qualcosa che varia da individuo ad individuo,è come la nostra impronta digitale, unica e irripetibile e le possibili soluzioni terapeutiche non potranno mai essere uguali per tutti.
Dr. Giovanni Pietro Casali
Medico di Medicina Generale
Specialista in Fisiatria (Ghedi - Brescia )